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Dove e Come

Per quale motivo dovrei donare il mio sangue?
Donare il proprio sangue significa poter salvare vite umane e mettere a disposizione della collettività uno strumento di insostituibile solidarietà umana. Donare il sangue è un atto volontario e non retribuito, che fa appello al senso civico di aiuto verso chi ne ha bisogno.
 
Non mi importa donare tanto se ho bisogno ci pensa l'ospedale
lì sangue umano è un "bene" che, fino a oggi, malgrado le notizie circolanti sullo stato delle ricerche, è "prodotto" esclusivamente dal nostro organismo, e pertanto:
- nessuna struttura ospedaliera è in grado di assicurare alcuna terapia trasfusionale senza la preventiva disponibilità dei donatori;
- per lo stesso motivo, la disponibilità del "bene sangue" non dipende dal mercato, quindi non ha un prezzo economico;
- per le ragioni esposte, lo stato non può che affrontare il problema - e deve farlo - con campagne di sensibilizzazione verso la popolazione e creare gli strumenti normativi per garantire la massima sicurezza possibile e l'ottimizzazione del sistema trasfusionale in tutte le sue articolazioni.

 
Donare il sangue fa male?

Per un adulto sano che si sottopone regolarmente alle valutazioni di idoneità la dona­zione non comporta alcun rischio. Esistono precise disposizioni che regolano la raccolta del sangue: la quantità di sangue che viene sottratta mediamente a ogni prelievo è minima ed è stabilita con Decreto Ministeriale in 450 centimetri cubi più o meno il 10%, e comunque in percentuale inferiore al 13% del sangue presente nell'organismo umano. L'intervallo tra una donazione di sangue intero e l'altra non deve essere inferiore a 90 giorni. La frequenza annua delle donazioni non deve essere superiore a 4 nell'uomo e a 2 nelle donne in età fertile. I controlli e le visite periodiche costituiscono inoltre medicina preventiva, a tutela dello stato di salute generale del donatore.
 
Donando periodicamente, non corro il rischio di assuefarmi   alla  donazione, per cui alla fine donare diventi una necessità?
La donazione periodica non implica nessun processo di "assuefazione" nel senso "scientifico" del termine, ove per assuefazione si intende l'impossibilità di rinunciare alla pratica di determinati comportamenti (vedi assunzione di droghe), assumendo il termine, in questo caso, una connotazione negativa comportando un danneggiamento psico-fisico per la persona.
Nel caso della donazione di sangue esiste un intervallo di tempo obbligatorio tra due donazioni sufficiente per impedire qualunque cambiamento della condizione clinica del donatore, e quindi anche ogni possibilità di “assuefazione" fisica alla donazione.


opuscolo informativo pdf

 
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